Premio Domenico Razzè 2016

Manifestazione finale

Assegnazione dei premi di laurea Razzè e tavola rotonda con Poste Italiane, Città del Vaticano, Alitalia

“Oggi è una bella giornata”, ha esordito Silvano Bari, vicepresidente di AIIC ed organizzatore della manifestazione finale del premio Domenico Razzè 2016. Difatti l’evento del 28 aprile 2016, ospitato nella sala conferenze del Dipartimento di Ingegneria – Università Roma Tre, ha confermato le capacità dell’Associazione Italiana esperti in Infrastrutture Critiche nel produrre e diffondere cultura scientifica e professionale e nel creare raccordi tra ricerca, impresa e pubblica amministrazione ma anche tra giovani e mondo del lavoro.
L’assegnazione, tra ben trentadue lavori, dei quattro premi di laurea intitolati al socio prematuramente scomparso, Domenico Razzè è stata affiancata ad un dibattito di alto livello con i rappresentanti di Poste Italiane, Alitalia e Governatorato della Città del Vaticano, per scambiare idee ed esperienze su temi che richiedono sempre aggiornamento e rinnovata attenzione.

Tavola rotonda: "La sicurezza nelle organizzazioni complesse"

Quali sono i problemi, le difficoltà e le soluzioni necessarie per assicurare la protezione di una organizzazione medio/grande o di un evento complesso? Ne hanno discusso i rappresentanti di tre grandi realtà: Vanes Montanari, Responsabile Tutela Aziendale di Poste Italiane, Stefano Zireddu, Responsabile Sicurezza di Alitalia e Luigi Salimbeni, Vicedirettore Telecomunicazioni del Governatorato della Città del Vaticano. La tavola rotonda è stata coordinata da Luisa Franchina, presidente di AIIC.

Vanes Montanari ha ribadito l’importanza della comunicazione e della condivisione delle informazioni per la protezione dei servizi aziendali, con criticità che aumentano con l’aumentare delle dimensioni dell’organizzazione.

In un’organizzazione complessa, come Poste Italiane, per superare un evento avverso, il tempo diventa il fattore chiave: non sono ammessi tempi morti e una comunicazione organizzata e rapida è uno degli aspetti principali per il suo superamento, per evitare di rimanere bloccati o essere presi dal panico: le procedure, allora, sono scritte appositamente per permettere agli operatori di gestire queste frazioni temporali di sconcerto.

Ovviamente, la condivisione delle informazioni sulle minacce, insieme ad una maggiore comprensione degli attori, delle loro tattiche, tecniche e procedure, non è la cura universale di tutti i mali ma è un passaggio fondamentale verso il miglioramento delle difese informatiche: il fattore umano, pertanto, non va più considerato l’anello debole della catena ma la pedina fondamentale per rendere una organizzazione più resiliente.
Stefano Zireddu, si è riferito alle esperienze maturate, anche prima dell’incarico in Alitalia, in organizzazioni complesse, a partire dal suo ruolo in Polizia Postale (soprattutto nell’Unità Speciale Cybercrime) e, poi, in American Express. In particolare ha parlato delle difficoltà che si incontrano nel coordinamento della sicurezza nel settore pubblico, della necessità di una convergenza tra sicurezza logica e sicurezza fisica e dei principali problemi che si incontrano nel gestire la sicurezza in aziende esposte “world-wide”.

 

Per Luigi Salimbeni una infrastruttura critica deve essere noiosa, anzi la noiosità dovrebbe essere considerata un requisito, un parametro valutativo della qualità.

Deve essere noiosa perché la sua condizione normale è che non succeda niente di diverso rispetto alla condizione di progetto.

Deve essere noiosa “per costruzione”, perché ci si aspetta che il progettista abbia accuratamente evitato ogni tecnologia che non sia ampiamente collaudata e che non sia patrimonio diffuso della cultura tecnica dell’organizzazione che la gestisce, in modo che ogni imprevisto possa essere agevolmente affrontato e risolto da chiunque si trovi di turno nella sala di controllo.

I problemi che ne derivano consistono nella concezione del manager che, invece, misura il proprio successo da quanta novità e mobilità la propria azione ha introdotto nell’organizzazione e nel fatto che una struttura noiosa è generalmente considerata inefficiente ed è quindi probabile che in una organizzazione complessa si tenti di renderla più efficiente, col risultato di renderne complicato l’ecosistema.

I lavori premiati. "I giovani meritano di essere incentivati e sostenuti"

Sono stati assegnati i premi ai vincitori delle quattro categorie. Davide Ursetta e Luca Faramondi hanno vinto per la categoria “Migliore Tesi di Laurea Specialistica”, Gabriele Oliva per la “Migliore tesi di dottorato” e Gianluca Falcioni per il “Miglior lavoro di Master”.

Hanno partecipato al bando 32 lavori (numero ben oltre l’atteso) provenienti da tutto il territorio nazionale (nord, centro e sud) ed anche, in un caso, europeo.

Il vicepresidente di AIIC, Silvano Bari, ha dichiarato: “Sono stati illustrati e premiati i lavori di giovani, che hanno fatto conoscere nuove, interessanti ricerche ed hanno confermato che se dobbiamo preoccuparci, non è tanto del loro talento, quanto delle opportunità che devono essere offerte loro, e di quanto e come essi debbano essere incentivati e sostenuti nel loro cammino.”

“Migliore Tesi di Laurea Specialistica”: Davide Ursetta – “Esodo controllato da reparti ospedalieri in caso di incendio”.
“Migliore Tesi di Laurea Specialistica”: Luca Faramondi – “Personnel Indoor Localization”.

“Migliore tesi di dottorato”: Gabriele Oliva – “Fuzzy systems: agreement and modeling with applications to critical infrastructure protection problems”.

“Miglior lavoro di Master”: Gianluca Falcioni – “L’analisi delle immagini telerilevate per la sicurezza delle infrastrutture ciritiche”

I premi sono stati consegnati dall’architetto Marco Razzè e da Silvano Bari, vicepresidente AIIC.

Targa ricordo alla famiglia Razzè

Al termine della manifestazione il Presidente di AIIC Luisa Franchina e il Vicepresidente Silvano Bari hanno consegnato una targa ricordo ai familiari dell’ingegner Domenico Razzè, il giovane socio al quale è stato intitolato il premio dopo la sua prematura scomparsa nel 2010, in un tragico incidente stradale, mentre stava avviandosi verso una brillante carriera.

Erano presenti in sala i familiari di Domenico: il papà Antonio, la mamma Adriana, il fratello Marco, mentre la sorella Laura non è potuta intervenire in quanto all’estero per motivi di lavoro.

Ringraziamenti

L’Associazione Italiana esperti in Infrastrutture Critiche esprime i propri ringraziamenti per la collaborazione nell’organizzazione della manifestazione:

Al dipartimento di Ingegneria dell’Università Roma Tre

Al Master in Homeland Security dell’Università Campus Biomedico di Roma

e in particolare ai professori
Stefano PANZIERI
Roberto SETOLA
che hanno avuto nel 2009 l’idea originale di istituire un premio AIIC e hanno messo a disposizione idee e materiali.

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